Visualizzazione post con etichetta Zen. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Zen. Mostra tutti i post

martedì 27 febbraio 2018

Nosce Te Ipsum (Conosci Te Stesso)


"In un villaggio dell'India Settentrionale viveva una vecchina molto saggia e molto dolce e che per questo era amata da tutti. Un giorno gli abitanti del villaggio la videro che cercava con ansia qualcosa di fronte alla sua casetta (in quel tempo il villaggio stava attraversando grandi difficoltà nei rapporti interni). Immediatamente tutti accorsero per chiederle cosa avesse smarrito, e la vecchina rispose che le era caduta una spilla antica che le era stata donata da sua madre che, a sua volta, l'aveva ricevuta da sua nonna, e per questo era molto affezionata a quell'oggetto. Naturalmente tutti si diedero da fare per aiutarla nella ricerca. Dopo alcune ore di ricerca senza esito, un giovanotto sbottò e disse: "ma nonnina, sapresti dirci almeno in che punto piu o meno pensi che la spilla ti sia caduta?". Candidamente la vecchina rispose: "dentro casa, vicino al focolare!". Il giovanotto, visibilmente irritato, chiese di rimando se per caso fosse impazzita a cercare fuori dalla casa cio che era stato smarrito all'interno. Con un sorriso la vecchina rispose: "Nelle questioni materiali siete tutti bravi a sapere cosa fare, perché dunque continuate a cercare la felicità fuori di voi e non vi rendete conto che così facendo non la troverete mai?".

(Storia Zen)




_()_

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176

mercoledì 23 marzo 2016

Proiezioni



Una breve storia zen, recita:

C’era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un’oasi all’entrata di una città del Medio Oriente.
Un giovane si avvicinò e gli domandò:
“Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?”
L’uomo rispose a sua volta con una domanda:
“Come erano gli abitanti della città da cui venivi?”
“Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là”.
“Così sono gli abitanti di questa città!”, gli rispose il vecchio saggio.
Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all’uomo e gli pose la stessa domanda:
“Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?”
L’uomo rispose di nuovo con la stessa domanda:
“Com’erano gli abitanti della città da cui vieni?”.
“Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!”.
“Anche gli abitanti di questa città sono così!”, rispose il vecchio saggio.
Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all’abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero:
“Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?
“Figlio mio”, rispose il saggio, “ciascuno porta nel suo cuore ciò che è.
Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui.
Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell’altra città,troverà anche qui degli amici leali e fedeli.
Perché, vedi, ogni essere umano è portato a vedere negli altri quello che è nel suo cuore.
Nella vita si trova sempre ciò che si aspetta di trovare.. perché ognuno proietta all’esterno ciò che risiede dentro di sé.

_()_



http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176

mercoledì 24 febbraio 2016

La risposta è la domanda



Un giovane che voleva diventare pittore si recò da un gran maestro.
Questi gli chiese di dipingere un quadro e di portarglielo.
Quando il quadro fu terminato, il giovane pittore lo portò al maestro, il quale gli domandò:
“Che te ne pare? La tua opera è riuscita?”
“Aspetto che sia lei a dirlo” rispose, insicuro.
“Ancora non ci siamo!”
Il giovane, tristissimo, tornò nella sua stanza e cominciò un altro quadro.
Quando lo finì, ritornò dal vecchio.
“Che te ne pare? La tua opera è riuscita?”
“Aspetto che sia lei a dirlo.”
“No, ancora non ci siamo!”
E così, per qualche anno, la stessa scena si ripeté ogni volta.
Un giorno, finalmente, il giovane sentì di aver dipinto un quadro di valore.
Tutto contento, lo portò al maestro.
Questi lo esaminò attentamente e poi, come sempre, gli domandò:
“Che te ne pare? La tua opera è riuscita?”
“Questa volta sì, credo che sia riuscita, ma aspetto che sia lei a dirlo.”
“Devo pensarci, studiare il tuo quadro. Torna domani.”
Il giovane, euforico, andò nel caffè dove si riunivano gli altri allievi del maestro e commentò con loro la sua opera.
Un ragazzo gli disse:
“Non so perché tu sia così soddisfatto, ho appena parlato con il vecchio e lui non ha fatto altro che demolire il tuo quadro. Dice che non ha il minimo valore.”
Il giovane pittore, furibondo, corse a casa del maestro.
Non appena lo vide gridò:
“Come può parlare così del mio quadro? È ingiusto! Sono sicuro che lei sa quant’è riuscito. È un’opera d’arte! Non le permetto di demolirlo! Non le permetto di parlar male di un quadro che amo!”
Il vecchio sorrise e rispose:
“Adesso sì che ci siamo, finalmente!”

 Alejandro Jodorowsky


_()_

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176

giovedì 17 settembre 2015

Il Maestro


Un contadino giapponese disperato chiese un incontro con un famoso maestro di meditazione – un maestro Zen – e il suo allievo: quando si presentò il contadino disse: “Maestro, mi devi aiutare! Sono disperato! Mia moglie mi ha scacciato di casa perchè dice che sono un fannullone, mio figlio maggiore è scappato con una geisha invece di aiutarmi nei campi, il Daimyo ha preso gli altri due miei figli maschi per le sue guerre, non mangio da tre giorni, mia madre è morta il mese scorso. Ti prego aiutami, solo tu puoi farlo!!!”

Maestro e discepolo si trovavano nel giardino della loro dimora, l’allievo guardò il Maestro che sembrava pensoso.

Una farfalla svolazzava allegramente tra fiori rossi porpora e il cielo era terso, spirava una leggera brezza primaverile che rinfrescava l’ambiente.

Il contadino era trepidante in attesa della risposta che il Maestro gli avrebbe dato e anche il discepolo non poteva proprio immaginare come il Maestro avrebbe potuto aiutare il povero contadino.

Dopo qualche minuto il maestro si voltò verso il contadino e gli disse: “Ricordati che l’acqua scorre nel ruscello, le farfalle volano, il vento ci accarezza e il cielo è blu.”

Il contadino rimase ammutolito per qualche secondo, poi iniziò a ringraziare il Maestro e ad inchinarsi, sembrava veramente sollevato dal peso delle sue disgrazie.

Quando il contadino se ne andò, il discepolo si rivolse al Maestro: “Maestro, non ho capito il senso della sua risposta” e il Maestro gli disse: "Aspetta, abbi pazienza!"

Passò un anno e il contadino tornò a fare visita al Maestro. La sua condizione esteriore denotava un sicuro miglioramento rispetto l’anno precedente. Arrivato al cospetto del Maestro Zen gli disse: “Maestro, le sue parole mi hanno veramente aiutato, mi hanno svelato lati che non vedevo nella mia situazione. Mia moglie mi ama e mi accudisce, il mio figlio maggiore è tornato e mi aiuta seguendo le mie indicazioni, anche il Daimyo ha ascoltato questo povero contadino e ha restituito entrambi i miei figli minori che così possono aiutarmi nei campi. Sono diventato un uomo benestante e felice e questo lo devo ai tuoi preziosissimi consigli”.

Il contadino fece un dono al Maestro e se ne andò.

Quando furono soli, il discepolo disse: “Maestro, non ho ancora capito, malgrado ci abbia meditato tutto l’anno, come le tue parole possano aver aiutato quel contadino. Ti prego, spiegamelo!”

Il Maestro gli rispose: “Caro discepolo, è questo uno dei vantaggi di essere un Mestro Zen: puoi dire quello che ti passa per la testa sicuro che la gente lo interpreterà come grande insegnamento! E agirà di conseguenza!”

Storia Zen



_()_

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176


lunedì 24 agosto 2015

Il Conseguimento Ultimo (Assoluto)


Il passato è già passato. Non cercare di riottenerlo.
Il presente non rimane. Non cercare di bloccarlo.
 Attimo per attimo, il futuro non è ancora venuto;
Non pensare ad esso, prima del tempo.
Qualsiasi cosa ti passi davanti, lascia che sia.
Non ci sono comandamenti da dover mantenere;
E non c'è nessuna sporcizia da dover purificare.
Con una mente vuota realmente penetrata,
Tutti i fenomeni (dharma), non avranno vita.
Quando potrete essere così, voi avrete finalmente
Completato il conseguimento ultimo (Assoluto).

P'ang Yün (龐蘊 Hõ Un) 



_()_

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176



giovedì 20 agosto 2015

La vostra migliore stagione


春有百花秋有月 La primavera viene coi suoi fiori, l'autunno con la luna,
夏有涼風冬有雪 L'estate con le sue brezze, l'inverno con la neve;
若無閑事挂心頭 Quando nella mente non si infilano cose inutili,
更是人間好時節 Proprio quella è la vostra migliore stagione.




_()_

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176

#Consapevolezza #Risveglio #Manuale #PensieroPositivo #Illuminazione #Essere #SpazioTempo #Casa #Ritrovarsi #FaustoNovelli #ManualeDelRisveglio #QuieOra #Risvegliarsi #Realizzazione

mercoledì 19 agosto 2015

La tazza di tè


Nan-in, un Maestro giapponese dell’era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. "È ricolma. Non ce n’entra più!".
"Come questa tazza" disse Nan-in "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo zen, se prima non vuoti la tua tazza ?"


"L'amicizia e l'amore non si chiedono come l'acqua, ma si offrono come il tè."
(Detto Zen)


_()_

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1030176

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...